20 ESSENTIALS: Noise Rock USA 1982-2002 pt.2
20 ESSENTIALS: Noise Rock USA 1982-2002 pt.2
di Stefano I. Bianchi
Il cuore del noise rock sta in questa seconda parte, tra il 1989 e il 1993, quando ciò che è stato capitalizzato negli anni precedenti diventa un suono immediatamente riconoscibile. Quelli del passaggio di decennio sono gli anni in cui le major diventano protagoniste in quello che a tutti gli effetti sarebbe ambito underground: ne hanno acquisito i gruppi migliori (REM, Husker Du, Sonic Youth) ai quali hanno aggiunto il grunge per intero (Nirvana, Soundgarden), il crossover (Red Hot Chili Peppers, Jane’s Addiction) e l’hip hop (tutto). In pratica il mercato musicale che pochissimi anni prima si sarebbe detto ‘alternativo’ è nelle loro mani. Nonostante la ventata d’aria fresca (leggi: soldi in cassa) portata dall’ormai pervasiva diffusione del CD, l’underground rock americano non ha più molta voce in capitolo nei trend giovanili, ormai diventati mainstream; le uniche scene che si possono riconoscere come tali sono il nascente indie rock (Throwing Muses, Pixies, Dinosaur Jr), il lo-fi e il noise rock, economicamente poca cosa, mentre tutto il resto è appannaggio della discografia major eccezion fatta per ciò che preesisteva e che costituzionalmente non può avere un mercato popolare, dall’industrial ai rimasugli del post-punk, dal punk hardcore alle sue diverse evoluzioni fino alle eversive novità rappresentate da techno e house. Solo la Gran Bretagna se la passa meglio perché l’universo delle etichette indie è ancora molto attivo e brillante con la pronta presa dello shoegaze e la nascente ibridazione con la acid-house che è in fibrillazione a Madchester.
Il noise rock, dopo le diverse ipotesi percorse negli anni ’80 che abbiamo visto nel numero scorso, al passaggio del decennio si stabilisce in ortodossia e quindi genere identificabile e a sé stante rispetto alle altre forme del rock: ritmica solida e pestata in quattro quarti, chitarre che aumentano in volume sovrastando tutto, voce sgolata e disperata che si distanzia e distingue nettamente da quella rabbiosa del punk, da quella enfatica del metal e da quella estrema, parossistica e parodistica del death e del grindcore. Naturalmente in questi stessi anni tra le pieghe del noise si ascoltano già i germi di quello che accadrà nella seconda parte del decennio, come è inevitabile che sia nelle epoche di assestamento e dominio di qualunque ‘rivoluzione’ (Dead C, Harry Pussy). […]
…segue per 20 pagine nel numero 328 di Blow Up, settembre 2025
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.

Il noise rock, dopo le diverse ipotesi percorse negli anni ’80 che abbiamo visto nel numero scorso, al passaggio del decennio si stabilisce in ortodossia e quindi genere identificabile e a sé stante rispetto alle altre forme del rock: ritmica solida e pestata in quattro quarti, chitarre che aumentano in volume sovrastando tutto, voce sgolata e disperata che si distanzia e distingue nettamente da quella rabbiosa del punk, da quella enfatica del metal e da quella estrema, parossistica e parodistica del death e del grindcore. Naturalmente in questi stessi anni tra le pieghe del noise si ascoltano già i germi di quello che accadrà nella seconda parte del decennio, come è inevitabile che sia nelle epoche di assestamento e dominio di qualunque ‘rivoluzione’ (Dead C, Harry Pussy). […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000