20 ESSENTIALS: PROGRESSIVE ITALIA 1971-1978
20 ESSENTIALS: PROGRESSIVE ITALIA 1971-1978
di Piergiorgio Pardo con Enrico Bettinello, Eddy Cilìa, Federico Guglielmi, Christian Zingales
[nella foto: il Banco del Mutuo Soccorso]
L’ITALIA E il progressive: un binomio creatosi agli albori degli anni ‘70 come evoluzione del beat parallela a tutte le altre d’Europa, analoghe e coeve, e mai più dimenticato. Generazioni di ascoltatori hanno tenuto vivo un culto più o meno di nicchia a seconda dei periodi ma mai realmente esauritosi. Anzi, indubbiamente, nella caleidoscopica vicenda del progressive rock europeo siamo arrivati per primi. È cosa nota come Genesis, Van Der Graaf Generator e Gentle Giant abbiano raccolto proprio in Italia i primi allori e ancora oggi le ristampe che riguardano il prog inglese e americano danno luogo, oltre a un vivace mercato collezionistico, a fanzine, blog, mercati specialistici e varie altre occasioni di confronto e socializzazione. Vediamo allora quali possono essere le reali specificità del fenomeno del progressive italiano rispetto sia alle sincroniche diffusioni del genere nelle altre parti del mondo, sia ad altre stagioni del rock italiano. Una di esse sta proprio nel nome col quale fu designato all’epoca il fenomeno musicale: si chiamava pop.
Il pop italiano all’epoca non era rappresentato da Sanremo (quelle erano le canzonette), ma dai gruppi che calcavano i palcoscenici di tutta la penisola e popolavano i raduni e i festival organizzati nei luoghi più disparati, da Palermo a Lacchiarella, da Roma a Milano e Napoli. Erano trasmissioni di pop quelle che davano visibilità al fenomeno, “Supersonic”, “Per voi giovani”, “Popoff”; sono brani progressive alcuni dei singoli più venduti degli anni ‘70 italiani, Impressioni di settembre della PFM, Gioco di Bimba delle Orme, Jesahel dei Delirium; un album come “Concerto Grosso” dei New Trolls è, visto con lo sguardo di oggi, uno dei successi di vendita più atipici che si possano pensare, e cosa dire di un quindicesimo posto in classifica per un disco ostico come “DNA” dei Jumbo? […]
…segue per 14 pagine nel numero 190 di Blow Up, in edicola a Marzo 2014 al costo di 6 euro
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#190) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.
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Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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Il pop italiano all’epoca non era rappresentato da Sanremo (quelle erano le canzonette), ma dai gruppi che calcavano i palcoscenici di tutta la penisola e popolavano i raduni e i festival organizzati nei luoghi più disparati, da Palermo a Lacchiarella, da Roma a Milano e Napoli. Erano trasmissioni di pop quelle che davano visibilità al fenomeno, “Supersonic”, “Per voi giovani”, “Popoff”; sono brani progressive alcuni dei singoli più venduti degli anni ‘70 italiani, Impressioni di settembre della PFM, Gioco di Bimba delle Orme, Jesahel dei Delirium; un album come “Concerto Grosso” dei New Trolls è, visto con lo sguardo di oggi, uno dei successi di vendita più atipici che si possano pensare, e cosa dire di un quindicesimo posto in classifica per un disco ostico come “DNA” dei Jumbo? […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000