Chic - Nile Rodgers
Chic - Nile Rodgers
di Christian Zingales

Come un acrobata, sospeso nel vuoto, si muove con gesti lineari e semplici ma in un contesto estremo, Nile Rodgers ha forgiato il suo stile con il rigore di un grande equilibrista. Equilibrio sopra la follia della vita e di un tipo di vita poi che ha trovato apparecchiata da quando è venuto al mondo. Equilibrio in musica con un minimalismo chitarristico funky che ha fatto la storia e che se guardato da vicino è un gesto sonico di impressionante classicità. Cresciuto con una madre e un patrigno eroinomani, il padre un percussionista che dopo la separazione dalla moglie diventa pure eroinomane e non riesce più a trovare un lavoro, perde la rotta. Un giorno, quando Nile ha 8 anni, lo trovano nudo in cima a un palazzo in procinto di buttarsi, la folla sotto pronta per il tragico spettacolo, Nile si presenta alla polizia e viene fatto avvicinare perché riesca a dissuaderlo, come succede. In tutto questo respira musica da subito riuscendo a mettere in prospettiva un ideale che sarà la parte buona della sua predestinazione. Presto fuori di casa, gli anni dell’adolescenza passati a dormire nei vagoni della metropolitana, fattanza sposata a confermare una genetica famigliare, però nella dipendenza da cocaina, che lo porterà a una serie di tappe di una via crucis personale, otto arresti cardiaci in una notte negli ‘80, poi ancora rush rush fino al ’94, quando durante un party a casa di Madonna ha iniziato a sentire le voci nella testa dopo tre giorni di frenesia senza dormire. Ed erano le voci non di Madonna ma della Madonna, e quindi il segnale: era arrivato. Capisce che o smette o crepa. Da allora non tocca droga né alcol. Nel 2010 un cancro alla prostata, superato con la positività che sempre l’ha scortato attraverso i marosi.
La sua storia ha uno scatto all’inizio dei ’70. Newyorchese, background jazz, hippy, capelli verdi, chitarrista, Nile sa leggere la musica ed esordisce nella band d’accompagnamento di “Sesame Street”, e subito dopo passa alla band stabile dell’Apollo di Harlem. Incontra il bassista Bernard Edwards nel 1970, insieme formano una band chiamata The Boys, che presto muta in Big Apple Band aka BAB, ragione sociale con cui nel 1976 incidono Party & Get On Down, dopo aver supportato come backing band i New York City, che nel 1973 hanno una hit con I’m Doing Fine Now. […]

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