Death Me(n)tal
Death Me(n)tal
di Nazim Comunale

Un’oppiacea marea di suono con voci filtrate in lontananza, poi una canonica, fitta trama death metal fino al minuto quattro, con voce catacombale, chitarre gagliarde (sono due), basso e batteria a macinare e a tenere le fila cambi di tempo e di velocità, con il caos gratuito che non prende mai il sopravvento e una musicalità che diremmo figlia del miglior prog che traspare in filigrana; dal quarto minuto in avanti si aprono inattesi squarci di luce. L’andamento del pezzo allarga le maglie, la scrittura pare sfaldarsi in una melma psichedelica da qualche parte tra Gong, kraut e Motorpsycho. E poi ancora attenzione ai dettagli, invenzioni, fuochi d’artificio melodici e deragliamenti dall’ortodossia del metal estremo che rendono Obliquity Of The Ecliptic, dal maxi singolo “Luminescent Bridge”, pubblicato a settembre 2023, un pezzo dei Blood Incantation che dovrebbe far drizzare le orecchie non solo a chi segue le vicende del death ma, semplicemente, a chi è interessato a dare una chance a musicisti che non si fanno pippe sulle divisioni tra generi e amano sperimentare e tuffarsi nel grande mare del suono. Conferma piena dell’eclettismo genuino e quasi sfrontato della band di Denver, Colorado, arriva con la title-track, oltre nove minuti di esplorazioni che partono da estatiche premesse dark-ambient (siamo dalle parti di Steve Roach) su cui fiorisce una nitida melodia di chitarra elettrica, elegiaca e distante; attorno pulsano vite in forma di synth e lentamente, senza alcuna fretta, cresce un sottobosco che avviluppa l’ascoltatore in un tripudio di veleni che entrano lenti sottopelle. La traccia, che chiude con due minuti a rarefatte altezze tibetane, col suono che sparisce come monaci nella tempesta, serba l’epica immobile di certo post-rock incline al dramma (una versione meno punk dei GY!BE? I Cerberus Shoal di “Homb”?), è orchestrata con finezza e, semplicemente, porta via. Se si passa, per esempio, a Phosphorene Ultimate, da “Planetary Clairvoyance”, album del 2019 dei canadesi Tomb Mold, il mood è assolutamente affine: fitte foschie ambient, un cielo elettronico cupo, minaccioso, dove poi le nuvole si diradano lasciando filtrare un esile drone; voci filtrate e trattate, una chitarra che rumina una melodia pensosa, ombre di armonica, un vaghissimo sentore di blues senza gravità, quasi un saluto a un mondo che si fa sempre più lontano. Le similitudini tornano nell’ultimo singolo della band canadese, “Aperture Of Body”, del 2023: Final Assembly Of The Light è un breve invito al viaggio nei più remoti territori kraut-ambient, mentre nella title-track e in Prestige Of Rebirth la bestia torna a muovere freneticamente la coda. […]

…segue per 6 pagine nel numero 311 di Blow Up, in edicola ad aprile 2024

• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#311) al costo di 12 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come ‘piego di libri’ (chi desidera una spedizione rapida ci contatti via email).

• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!

Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.


Tag: Death Me(n)tal
©2024 Blow Up magazine all rights reserved
TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000