Don't Skip Intro: le musiche delle sigle di serie TV pt.2
Don't Skip Intro: le musiche delle sigle di serie TV pt.2
di Marco Giappichini

Lunghe o cortissime, ampollose o minimali, exotiche o indie-rock, d’autore o meno… Alcune sigle musicali di SerieTv fanno parte oggi - nel bene o nel male, di diritto o meno - dell’immaginario collettivo di intere generazioni. A più di settant’anni dalla nascita della serialità televisiva, facciamo un piccolo ripasso delle “canzoni introduttive” più significative del piccolo schermo. Parte 2.

Anni ‘90
…Finiti gli anni del riflusso e della spensieratezza da soap (genere che in qualche modo rimane incistato, seppur ripassato in padella, anche in questo capolavoro) ci penserà il maestro David Lynch a dare una bella riassestata al tubo catodico facendo entrare il perturbante, reificato nella figura del caro amico Bob, nelle case dei telespettatori di tutto il mondo. Inutile ribadire qui la seminalità e l’importanza della serie; a noi basterà far suonare per l’ennesima volta quel capolavoro che è il main theme, nonché opening, di I Segreti di Twin Peaks (“Twin Peaks” 1990-91 e 2017) per farci torcere di nuovo le budella e farci toccare degli stati d’angoscia ricolmi d’inconscio collettivo che vanno al di la’ dell’immanente realtà e del razionale. E abbiamo usato un basso profilo. Ringraziamo Angelo Badalamenti per questa catartica terapia lunga una sigla. Ricerca il perturbante, con punte fantasmatiche, anche Mark Snow che qualche anno più tardi forgia la sigla di X-Files (“The X-Files” 1993-2002), successo interplanetario (sia la serie che la sigla) che finisce al numero due delle chart inglesi e al numero uno in quelle francesi (in Francia, curiosamente, prima di andare al numero uno, si piazzerà per settimane dietro Children del nostro Robert Miles che in qualche modo, prendete tutto con le molle, nell’intro richiama lo stesso fascino misterico). La canzone fa parte del brumoso LP soundtrack “Songs In The Key Of X” (1996) che vede coinvolti nomi come Nick Cave, Soul Coughing, Filter, Foo Fighter, Meat Puppets e R.E.M. con tanto di spoken del maestro Burroughs. Di tutt’altro genere, ma non meno epocale, è la sigla (da noi paradossalmente inedita o quasi in lingua originale) cantata dal giovanissimo Will Smith nella sitcom che lo vede attore protagonista lanciandolo nello stardom globale, e vale a dire Willy, il Principe di Bel-Air (“The Fresh Prince of Bel-Air” 1990-96). […]

…segue per 10 pagine nel numero 325 di Blow Up, giugno 2025

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