Fare femminismo
Fare femminismo
di Alice Pisu
IN UN MOMENTO cruciale per le nuove rivendicazioni dei movimenti femministi la rinnovata attenzione della produzione editoriale – in particolare memoir, saggi, pamphlet, cronache, manuali, testi divulgativi – attesta l’urgenza di inserirsi nel dibattito globale sulle questioni sollevate da soggettività diverse attraverso pratiche che rimandano all’esigenza di una partecipazione incisiva alla politica.
Nel rintracciare un itinerario letterario inevitabilmente parziale si rivela necessario muoversi tra le istanze sollevate dalla letteratura contemporanea attraverso figure che rintracciano in alcuni elementi e vicende storiche gli strumenti utili per interrogare il presente, come bell hooks. Il pensiero della nota scrittrice e attivista ha contribuito in modo determinante all’affermazione dell’intersezionalità anche attraverso visioni alternative che contestano la rappresentazione patriarcale suprematista (Sguardi neri. Black looks. Nerezza e rappresentazione, Meltemi). Convinta della necessità di considerare l’educazione come pratica di libertà, ha dedicato tre saggi al tema (Insegnare a trasgredire; Insegnare comunità; Insegnare il pensiero critico, Meltemi) e in tale prospettiva nei suoi testi studia la violenza e la mascolinità tossica, la necessità di una rivoluzione affettiva e i percorsi di liberazione da ogni forma di oppressione (La volontà di cambiare; Tutto sull’amore. Nuove visioni; Comunione, ilSaggiatore).
Tra le voci irriverenti che analizzano lo stato del femminismo con sguardo critico spicca quella di Jessa Crispin. Nel pamphlet dal titolo provocatorio Perché non sono femminista (SUR) denuncia la perdita della carica rivoluzionaria di movimenti che necessiterebbero invece di concepire un rinnovamento di valori e pratiche con progetti nuovi, strutturati in un’ottica collettiva e radicale. Esamina aspetti sociali legati anche alla tendenza alla mercificazione del femminismo – usato di frequente in modo strumentale anche da figure dello spettacolo, della politica, delle arti – per indurre una riflessione sul rischio di una perdita di senso della definizione se non si ripensa al suo valore nel presente su un piano individuale e collettivo. […]
…segue per 6 pagine nel numero 316 di Blow Up, settembre 2024
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#316) al costo di 12 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come ‘piego di libri’ (chi desidera una spedizione rapida ci contatti via email).
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
IN UN MOMENTO cruciale per le nuove rivendicazioni dei movimenti femministi la rinnovata attenzione della produzione editoriale – in particolare memoir, saggi, pamphlet, cronache, manuali, testi divulgativi – attesta l’urgenza di inserirsi nel dibattito globale sulle questioni sollevate da soggettività diverse attraverso pratiche che rimandano all’esigenza di una partecipazione incisiva alla politica.
Nel rintracciare un itinerario letterario inevitabilmente parziale si rivela necessario muoversi tra le istanze sollevate dalla letteratura contemporanea attraverso figure che rintracciano in alcuni elementi e vicende storiche gli strumenti utili per interrogare il presente, come bell hooks. Il pensiero della nota scrittrice e attivista ha contribuito in modo determinante all’affermazione dell’intersezionalità anche attraverso visioni alternative che contestano la rappresentazione patriarcale suprematista (Sguardi neri. Black looks. Nerezza e rappresentazione, Meltemi). Convinta della necessità di considerare l’educazione come pratica di libertà, ha dedicato tre saggi al tema (Insegnare a trasgredire; Insegnare comunità; Insegnare il pensiero critico, Meltemi) e in tale prospettiva nei suoi testi studia la violenza e la mascolinità tossica, la necessità di una rivoluzione affettiva e i percorsi di liberazione da ogni forma di oppressione (La volontà di cambiare; Tutto sull’amore. Nuove visioni; Comunione, ilSaggiatore).
Tra le voci irriverenti che analizzano lo stato del femminismo con sguardo critico spicca quella di Jessa Crispin. Nel pamphlet dal titolo provocatorio Perché non sono femminista (SUR) denuncia la perdita della carica rivoluzionaria di movimenti che necessiterebbero invece di concepire un rinnovamento di valori e pratiche con progetti nuovi, strutturati in un’ottica collettiva e radicale. Esamina aspetti sociali legati anche alla tendenza alla mercificazione del femminismo – usato di frequente in modo strumentale anche da figure dello spettacolo, della politica, delle arti – per indurre una riflessione sul rischio di una perdita di senso della definizione se non si ripensa al suo valore nel presente su un piano individuale e collettivo. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000