FRANK ZAPPA
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Bizarre

Freak to Sheik: prima tranche della discografia di FRANK ZAPPA, disco per disco

LA ‘NOTIZIA’ DI INIZIO ESTATE, se così si può considerare, è stata la ristampa dell’intero catalogo zappiano da parte della Universal. 60 titoli in tutto, al momento già disponibili in digitale, ovvero 5 tranches di 12 cd pubblicati dallo scorso luglio fino a fine anno. Sarebbe bello poter dire che si tratta di un recupero filologico importante di uno dei musicisti (pardon!, compositori: così voleva essere considerato il Maestro) del ventesimo secolo. Difficile però non ravvedere nell’operazione l’ennesimo tentativo di lucrare su un personaggio che (indubbiamente) ha fatto la storia del rock; personaggio che come pochi altri è riuscito a crearsi un seguito di fans fedelissimi, incondizionati, sordi a qualsiasi alternativa e freneticamente adoranti il dio Frank nei secoli dei secoli.
Il fatto è che, cosa avvenuta più di una volta nella storia di Zappa, c’è di mezzo un altro contenzioso con la casa discografica: gli eredi non erano soddisfatti del lavoro svolto dalla Rykodisc, responsabile da circa vent’anni delle ristampe del catalogo su cd (non andremo qui ad approfondire gli aspetti legati a questa disputa, tutti legati a oziose questioni di remix non omologati e di masterizzazioni insoddisfacenti). La discografia non era così difficile da reperire, salvo qualche titolo postumo del tutto inessenziale, ma rischiava di diventarlo. E quindi.
Ora, l’ennesima immortalità acquisita della discografia di Zappa non potrà che alimentare ulteriormente il fanatismo totalitario che da sempre caratterizza lo zappiano di ferro e il suo complesso di superiorità nei confronti degli altri artisti (banalmente) ‘rock’. E lo stesso zappiano si beerà di sapere che il tale album è stato rimasterizzato dai nastri originali e che il tale altro ha il brano contenuto nella prima versione dell’album non presente nelle ristampe Ryko, eccetera eccetera (per la lista completa di queste amenità vi rimandiamo al sito ufficiale), tutti dettagli che contribuiscono ad alimentare la sensazione di trovarsi in un mondo a parte, nel quale o sei dentro o sei fuori, non c’è scampo.
Questa assurda e sgradevole fama degli zappiani è nata fin dagli esordi del buon Frank e sarebbe assai complesso spiegarne i motivi profondi. Certo, un esordio monumentalmente spiazzante come “Freak Out!” ci ha messo del suo; ma anche l’accoglienza ben sopra le righe della critica (già al tempo; per poi continuare per almeno i 15 anni successivi con un atteggiamento stranamente supino e stupidaggini del tipo “il miglior disco degli Stones sarà sempre meno valido del peggiore di Zappa”) iniziò a consolidare un mito ancor prima che nascesse davvero. Che ci sia qualcosa di mi(s)tico nello stile zappiano è un dato assiomatico per chi lo adora, una buffonata per i detrattori. I quali, oltre a non avere in partenza particolari predisposizioni all’ascolto della sua musica, hanno anche ragione a ravvedere nell’intransigenza esaltata e assoluta dei fans un motivo di antipatico snobismo; finendo così per non ascoltare per niente l’odiato baffuto, scartandolo a priori – attitudine in fin dei conti non molto più astuta.
Ad ogni modo, dopo anni e anni di ripensamenti, tentativi abortiti, proposte mancate, offerte e rifiuti, cogliamo la ghiotta occasione come pretesto per fare una prima carrellata sulla discografia di Frank Zappa (per ora grosso modo limitata alla prima metà dei titoli, che però sono la maggioranza di quelli fondamentali). E visto che il mondo si divide più o meno nettamente in zappiani adoranti e gente che non lo sopporta proprio, noi ci faremo consigliare dal demone dell’oggettività e daremo di ogni disco un giudizio, per quanto possibile, imparziale. […]


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