Julian Cope
Julian Cope
di Christian Zingales

[foto di Avalon Cope]

Euforizzante surfer psichedelico, Julian Cope da 35 anni manda la sua gente in un tour senza controllo tra rock’n’roll e paganesimo, arcaico e post-moderno, archeologia druida e derive kraut noise tra Germania e Giappone, sciamanesimo e buffoneria, ricerca della verità e deliranti autocompiacimenti, suono e scrittura. Mentre escono le versioni Deluxe dei suoi classici “Fried” e “World Shut Your Mouth”, il caso del giorno però qui in Italia, dove esce un anno dopo rispetto all’Inghilterra, è il suo primo romanzo “131”, un trip stradale sull’arteria che collega la Sardegna, primattore Rock Section, una vecchia gloria del post-punk di Liverpool poi riciclato rave e decaduto artisticamente e fisicamente, che torna in Italia 25 anni dopo la sua prima traumatica discesa per i Mondiali di calcio del ’90, quando una spedizione hooligan liverpooliana viene messa in mezzo dalla polizia locale e dall’ultras guru rave olandese Barry Hertzog, e lui e altri finiscono rapiti e seviziati e la loro vita sarà segnata per sempre. In Sardegna, traghettato dalla fascinosa Anna, guidatrice di macchine d’epoca, Rock Section cerca la verità e vuole sistemare le cose, e dialoga con il tempo che gli resta, di tanto in tanto finendo a fare dei viaggi a ritroso di 10000 anni fa tra suoi parenti Dei ed euforie efedriniche pazzesche. In mezzo a questo passa la consacrazione della vena letteraria copeana, già testata nelle autobiografie e nei libri musicali, in un’opera dove lui piazza tutto il suo mondo e tutte le sue passioni e tutta la sua vita, e dimostra quanto amore ma anche quanta capacità di prendersi in giro muova ogni sua azione. E il libro è già un culto assoluto, con anche una serie di divertimenti discografici a realizzarne la colonna sonora, adorabili operine più o meno satiriche attribuite ai gruppi fantomatici letti su pagina, l’indie-dance krauty-ravey dei Dayglo Maradona (copertina su maglia dell’Argentina 10 maradoniana con citazione di quella dell’esordio weatheralliano di Bocca Juniors e su vinile proprio Weatherall a fare un remix), o i Vesuvio, drone machine superteam formato da Cope in terzetto con Stephen O’Malley di Sunn0))) e Holy McGrail di Slomo, o i Neon Sardinia con arcaiche jam devozionali sarde (im)probabili. Come sempre un uomo un mito. […]

…segue per 6 pagine nel numero 209 di Blow Up, in edicola a Ottobre 2015 al costo di 6 euro

• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#209) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.

• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.

Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.

Tag: Julian Cope
©2024 Blow Up magazine all rights reserved
TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000