di AA.VV.

“Questo lavoro non va assunto come un ascolto da subire passivamente, ma come un gioco in cui si rischia la vita.” [Demetrio Stratos 1976]

Un giorno, tra un secolo o due, quando qualcuno vorrà ricordare cosa fu quell’epoca folle e liberatoria che chiamavano “rock”, il primo e principale nome da fare dovrà essere il suo. Prima di qualunque altro. Prima dei Beatles, prima dei Rolling Stones, prima di Bob Dylan. Perché nessuno come lui ne ha rappresentato l’essenza più autentica: l’azzardo e l’incoscienza, il candore e l’ambiguità, gli slanci e i deliri, le pulsioni ribellistiche e quelle autodistruttive, la gloria e il fallimento. La voglia di sperimentare sempre e comunque, passando dal rock più elementare che comunica col mondo e le classifiche a quello più arduo e difficile che sfida regole e convenzioni. Nessun altro è stato come lui: Lou Reed è stato il rock. Punto e basta.

di:
Giuseppe Aiello
Vittore Baroni
Riccardo Bertoncelli
Stefano I. Bianchi
Roberto Calabrò
Girolamo Dal Maso
Federico Guglielmi
Luca Majer
Emanuele Sacchi
Marco Sideri
Christian Zingales

…segue per 28 pagine nel numero 305 di Blow Up, in edicola a ottobre 2023

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