Pino Daniele
Pino Daniele
di Giovanni Vacca

VIVIAMO ORMAI in un’epoca che ha decisamente perso il senso delle proporzioni: pochi giorni dopo la morte di Pino Daniele (scomparso il 5 gennaio e commemorato oltre ogni possibile aspettativa), il tg3 della Campania apriva annunciando la scomparsa del regista Francesco Rosi, altro “immenso protagonista” della cultura napoletana. Sul fatto che Rosi sia stato un regista di grande valore, e Daniele un autore di canzoni di grande valore, non ci sono dubbi. Ci possono essere legittimi dubbi, invece, su questa tendenza alla mitizzazione di personaggi dello spettacolo che si è ormai decisamente insinuata nella nostra società e che induce ad ammainare la bandiera della critica in favore di un continuo gioco al rialzo perseguito da giornalisti, conduttori televisivi, uomini politici, quando c’è da osannare o commemorare un personaggio di successo, in vita e, tanto più, in occasione della sua morte. Sembra quasi che tale meccanismo consolatorio serva a coprire quel vuoto simbolico generato dalle difficoltà che la maggior parte di noi fronteggia in momenti di profonde trasformazioni sociali e individuali: un meccanismo che disperde anche le possibili potenzialità positive che l’emozione potrebbe innescare in eventi di questo tipo. Crediamo invece che la critica debba, sfidando l’ostilità e l’isolamento, avere la forza di schierarsi contro la categoria retorica e irrazionale dell’‘immenso’ (‘senza possibilità di misura’, ‘infinito’, ‘sconfinato’) e insistere nella direzione del ‘misurabile’, del ‘circoscrivibile’, del ‘delimitabile’ (e, quindi, del ‘comprensibile’ e del ‘giudicabile’). Se la commemorazione della morte di Rosi è rientrata tutto sommato in una celebrazione accettabile, il caso di Pino Daniele ha avuto dell’incredibile, con pagine e pagine di giornale dal sud al nord della penisola, caramellose celebrazioni televisive, mobilitazioni di massa, coinvolgimento dei campi di calcio, doppio funerale (a Roma e a Napoli) ed esposizione, per giorni e giorni, delle ceneri dell’artista in una sede istituzionale della città partenopea: un discorso pubblico che ha rappresentato dei sentiti comportamenti collettivi enfatizzandoli, magnificandoli e neutralizzando, di fatto, ogni possibilità di un’analisi seria dei significati e del senso della lunga e intensa carriera dell’artista napoletano. […]

…segue per 10 pagine nel numero 202 di Blow Up, in edicola a Marzo 2015 al costo di 6 euro

• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#202) al costo di 10 euro - spese postali incluse - e vi verrà spedito immediatamente via posta prioritaria. Se lo richiedete dopo il mese di riferimento dell’uscita vi verrà spedito, come ogni altro arretrato, con il primo invio mensile di abbonamenti e arretrati.

• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: risparmiate minimo 16 euro sul prezzo di copertina e avete la certezza di non perdere neanche uno dei numeri pubblicati garantendovi tutti gli eventuali allegati e i numeri speciali; in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale ve lo spediremo di nuovo.

Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.

Tag: Pino Daniele
©2024 Blow Up magazine all rights reserved
TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000