Robert Rental
Robert Rental
di Paolo Bertoni

Si profila irreversibile decadenza per i cantieri navali di Port Glasgow, sulle rive del fiume Clyde, dieci minuti dalla più nota Greenock. I nativi Robert Donnachie, del ’52, e Thomas Wishart, dell’anno dopo, avrebbero comunque virato verso impieghi alternativi. Durante l’adolescenza Thomas si avvicina alla musica, beat, soul, blues, in effimere formazioni, meno spensieratezza per Robert, la tubercolosi lo costringe a trascorrere tempo in ospedale, in quel periodo la forzata inattività lo porta agli stessi interessi, arte e musica. I due hanno frequentato la stessa scuola, si conoscono di vista, si svelano affini quando lavorano come apprendisti giardinieri nell’area verde del Parklea. Diventeranno Robert Rental e Thomas Leer. Sono a Londra già nel ’71, abbracciano la cultura hippie con le relative esperienze allucinogene. Nel loro girovagare, nel ’74, ancora vicino Londra, in un festival chiamato ‘Tent City’ conoscono Liz Farrow, che avrà una parte nella storia, così come la sorella minore Hilary. Dopo un ritorno in Scozia, nel ’75, e un passaggio in una comune ad Hammersmith, si spostano nel Galles rurale. In quell’anno Robert e Hilary hanno un figlio, Leer è il più insofferente ad una vita senza evoluzioni. Anche Liz e Thomas sono una coppia, i quattro si spostano ad Haddington, vicino Edimburgo. Leer, Rental, Liz, al basso, e Andy Aitken, batteria, si riuniscono sotto il vessillo Pressure, una punk band che riprende all’inizio del ‘77 la via di Londra, centro dell’azione. Ci provano, smettono quando vedono Banshees e Slits, capiscono che è inutile continuare. Riaffiora un’infatuazione per l’elettronica che nei due era scaturita con “Zero Time” (’71) della Tonto’s Expanding Head Band, disco costruito sul mastodontico TONTO, il primo sintetizzatore analogico polifonico e multitimbrico, creato da Malcolm Cecil, che con Robert Margouleff condivide la bizzarra sigla, Stevie Wonder lo utilizzerà ripetutamente nella prima metà dei ’70. Quel germe inoculato da un prodigio di un universo elettronico irraggiungibile prolifera quando si diffondono sintetizzatori alla portata di tutti. […]

…segue per 6 pagine nel numero 330 di Blow Up, novembre 2025

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