di Nazim Comunale

[nell'immagine: Tiziano Popoli, foto di Mauro Soli]

Gianni Gebbia, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Paolo Fresu, Chris Cutler, Fred Frith, Butch Morris, Phil Minton. Heiner Goebbels, Vinko Globokar, Mike Patton. Questo è solo un elenco parziale degli artisti con cui ha collaborato. Per molti anni compositore e musicista di scena per Arturo Brachetti, ha lavorato anche con Aldo Giovanni e Giacomo e Giorgio Gaber, mettendo inoltre in scena spettacoli di teatro musicale in Iran, Corea del Sud, Israele, Inghilterra, Romania, Bulgaria. Direttore artistico del Rimusicazioni Film Festival di Bolzano, memoria storica di una Bologna che non c'è più, Tiziano Popoli è uscito dall'ombra in cui ha passato buona parte della sua carriera dapprima con il recupero delle musiche composte nell’85 insieme a Marco Dalpane per lo spettacolo teatrale “Scorie” (LP+CD Soave 2018, BU#242/243) e poi l’anno scorso con lo splendido “Burn the Night/Bruciare la notte: Original Recordings, 1983–1989”, collezione antologica sollecitata dai titolari dell’etichetta Freedom To Spend, sussidiaria dell’indipendente newyorkese RVNG Intl (BU#273). Il 20 maggio esce “Sull'Accordo Mimetico”, un'altra perla che riaffiora dagli anni ‘80. Non di sole retrospettive si nutre oggi la sua musica, animata da uno sguardo profondo ed eclettico, capace, attraverso il suo arsenale di synth e di macchine morbide, di fare sintesi tra esperienze in apparenza lontane: da Stockhausen a Roberto Leydi, dall'India a Maderna, dalla ruggine urgente al folk emiliano. Un musicista defilato ma con molto da raccontare ed un suono pieno di storia, di storie. […]

…segue per 8 pagine nel numero 288 di Blow Up, in edicola a maggio 2022

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