Country Noir
Country Noir
di Maurizio Bianchini

[nell'immagine: Alex Taylor]

1.
Sul destino dell’arte nobile cui dobbiamo l’Iliade, la Divina Commedia, Re Lear, L’idiota, Il teatro di Sabbah e tante altre opere immortali – sublimazioni della realtà che hanno acceso con la propria anche la fantasia creatrice dei lettori, portandoli al nocciolo dell’esperienza umana – non c’è da farsi grandi illusioni. Sì, i supplementi letterari non fanno che evocarla nei loro riti voodoo, ma intanto ne assecondano il declino lasciando campo libero a generi letterari sempre più ‘usa e getta’ e alle loro progenie di sottogeneri (tutto aiuta a far numero poi nei festival della lettura, in cui la salute della narrativa si misura dal numero delle presenze, come i voti rastrellati nelle primarie in cui votano anche i morti). Ultimamente un altro paio di mutazioni genetiche si sono aggiunte alla lista: la narratività totale (un verismo solipsista in ‘finta’ presa diretta, che va molto nel mondo anglosassone e del quale è stata eletta per acclamazione figura guida Sally Rooney) e il country noir, un ‘hard boiled’ democratico in cui tutti sono più o meno cattivi e costretti a vivere in ben definiti confini geografici (l’altra America che comincia dal Mid-West per ‘sprofondare’ poi sotto la Bible Belt), mossi da tematiche forti (l’inferno dei redneck, le condizioni di vita da terzo mondo di un terzo della nazione più ricca del pianeta, il razzismo e la misoginia –la bomba ad orologeria della democrazia più antica del mondo, innescata dal declino economico e dalla fine dell’american dream) e modellati da appropriate scelte stilistiche (metafore iperboliche, ossessioni varie, slang e turpiloquio a manetta). Accolte entrambe con interesse e anche entusiasmo, spesso esagerato, a parere di chi scrive, da parte dei media e di una critica sempre meno guardiana degli standard di forma ed invenzione letteraria nel solito circolo vizioso di trend editoriali che producono gusti popolari che alimentano i trend editoriali fino alla saturazione. […]

…segue per 6 pagine nel numero 290-291 di Blow Up, in edicola a luglio e agosto 2022

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