Evan Parker
Evan Parker
di Nazim Comunale
[nell'immagine: Evan Parker, foto di Pietro Bandini]
Nel grigio infinito dell’inverno padano ripassa da Parma, per il ParmaFrontiere, storico festival del capoluogo ducale giunto alla ventinovesima edizione, una delle figure di riferimento di un certo modo di intendere e vivere il jazz; dopo averlo visto in duo con Barre Phillips nel 2017 al Teatro Farnese, stavolta tocca a un dialogo con Walter Prati (elettronica), per una collaborazione che va avanti sostanzialmente da una vita (“Pulse” è del 1990). La materia sonora è densa, sfuggente, lievissima: fughe, agguati, appostamenti, segnali, labirinti, pendii scoscesi, veglia, minaccia; conversazioni in una lingua indicibile e familiare, fitta e sfuggente, gravida di brume. Quasi un idioma sorvegliato e pre-alfabetico, preistorico: il glorioso mistero del suono nel suo dipanarsi. In chiusura una citazione dolphiana con Something Sweet, Something Tender, da “Out To Lunch” prova per l’ennesima volta che nell’arte del sassofonista inglese non si annidano solo ipnosi e disciplina del respiro circolare, ma anche tensioni più larghe, lirismo e devozione per i testi sacri.
Nel dedalo del free jazz e dell’improvvisazione radicale, Evan Parker è una delle figure più luminose e inafferrabili, un alchimista del suono che ha trasformato il sassofono in una macchina infinita di possibilità. La sua musica è materia viva, un equilibrio tra struttura e caos, tra la memoria di Coltrane e l’eco futurista di una Londra anni ‘60 che stava strappando i veli della convenzione culturale. […]
…segue per 6 pagine nel numero 326-327 di Blow Up, luglio-agosto 2025: NUMERO DOPPIO DI 148 PAGINE!
• Se non lo trovate in edicola potete ordinarlo direttamente dal nostro sito (BU#326-327) al costo di 13 euro (spese postali incluse) e vi verrà spedito immediatamente come ‘piego di libri’ (chi desidera una spedizione rapida ci contatti via email).
• Il modo migliore, più rapido, sicuro ed economico per avere Blow Up è l’abbonamento: non perderete neanche uno dei numeri pubblicati perché in caso di eccessivo ritardo o smarrimento postale vi faremo una seconda spedizione e riceverete a casa i quattro libri della collana trimestrale Director’s Cut il mese stesso della loro uscita per un risparmio complessivo di 60 euro!
Ogni mese Blow Up propone monografie, interviste, articoli, indagini e riflessioni su dischi, libri, film, musicisti, autori letterari e cinematografici scritti dalle migliori penne della critica italiana.
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Nel grigio infinito dell’inverno padano ripassa da Parma, per il ParmaFrontiere, storico festival del capoluogo ducale giunto alla ventinovesima edizione, una delle figure di riferimento di un certo modo di intendere e vivere il jazz; dopo averlo visto in duo con Barre Phillips nel 2017 al Teatro Farnese, stavolta tocca a un dialogo con Walter Prati (elettronica), per una collaborazione che va avanti sostanzialmente da una vita (“Pulse” è del 1990). La materia sonora è densa, sfuggente, lievissima: fughe, agguati, appostamenti, segnali, labirinti, pendii scoscesi, veglia, minaccia; conversazioni in una lingua indicibile e familiare, fitta e sfuggente, gravida di brume. Quasi un idioma sorvegliato e pre-alfabetico, preistorico: il glorioso mistero del suono nel suo dipanarsi. In chiusura una citazione dolphiana con Something Sweet, Something Tender, da “Out To Lunch” prova per l’ennesima volta che nell’arte del sassofonista inglese non si annidano solo ipnosi e disciplina del respiro circolare, ma anche tensioni più larghe, lirismo e devozione per i testi sacri.
Nel dedalo del free jazz e dell’improvvisazione radicale, Evan Parker è una delle figure più luminose e inafferrabili, un alchimista del suono che ha trasformato il sassofono in una macchina infinita di possibilità. La sua musica è materia viva, un equilibrio tra struttura e caos, tra la memoria di Coltrane e l’eco futurista di una Londra anni ‘60 che stava strappando i veli della convenzione culturale. […]
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TUTTLE Edizioni - P.iva 01637420512 - iscrizione rea n. 127533 del 14 Gennaio 2000